domenica 16 dicembre 2012

Bhagavad gita

dal secondo discorso, sloka nr 56
- Colui la cui mente non è scossa dalle avversità, che non ha bramosie per i piaceri e che è libero da attaccamento, paura e ira, è chiamato un saggio dalla stabile saggezza.-

La condotta di un saggio dalla ferma saggezza:
la mente di un tale saggio non è disturbata nelle calamità.Egli non è influenzato dalle tre afflizioni: quelle che provengono dalle malattie o da disordini nel corpo, quelle che derivano da tempeste , fulmini, inondazioni ecc. e quelle che derivano da creature come scorpioni, serpenti. tigri ecc.
Quando è posto in una felice condizione egli non ha desideri per i piaceri sensuali (non solo per il sesso ma da tutto ciò che procede dai cinque sensi).

sloka 57

- Colui cha da ogni lato è senza attaccamento nel fronteggiare buone o cattive azioni, che nè gioisce nè odia, stabile è la sua saggezza.-

Il saggio illuminato ha una equilibrata comprensione o serenità di mente. Egli non gioisce nel piacere, nè avversa un qualsiasi dolore che lo può colpire. E' completamente indifferente in quanto egli si è radicato nel Sè. Non ha alcun attaccamento neppure per la sua vita o corpo, poichè identifica se stesso con il Supremo Sè. Egli non loda nessuno quando questo gli fa del bene, nè censura alcuno che gli procura danno.

 
 
 
I commenti sono di SW.SIVANANDA.